Assassinio nella Valle dei Templi di Paestum: nipote minorenne uccide la nonna
Nella serata di lunedì 7 novembre 2022, una ragazza di 16 anni ha ucciso la nonna a coltellate, nella cittadina salernitana di Capaccio-Paestum.
La ragazzina ha incontrato la nonna per strada e assieme sono entrate in casa: l’abitazione è situata nei pressi dei locali della movida; successivamente, tra nonna e nipote è scoppiata una furibonda lite, degenerata in tragedia.
La dinamica dei fatti sanguinosi, ricostruita dagli inquirenti è stata la seguente: nel corso della lite i toni sono diventati sempre più accesi, fino all’azione delittuosa della teenager nei confronti della nonna, con l’uso di un’arma bianca (si tratta di un coltello a serramanico), con la quale l’anziana donna è stata colpita a morte, ripetutamente. Le coltellate inferte dall’adolescente nei confronti della nonna sono state ben 8, alcune delle quali letali. La stessa ragazza ha riportato, nel corso dell’aggressione alla nonna, alcune ferite ad un dito e ad un braccio. Dai rilievi effettuati dagli inquirenti è si evinto che la donna è stata colpita alla schiena, alla nuca e all’addome. La dinamica e il movente dell’omicidio sono tutt’ora al vaglio delle forze dell’ordine.
Successivamente si è scoperto che la ragazza era in stato interessante: dichiarazione resa qualche giorno dopo l’accaduto, dallo stesso fidanzatino.
L’autopsia sul cadavere della donna, avvenuta nella giornata del 10 novembre 2022 nell’ospedale di Eboli, in provincia di Salerno, ha confermato che nonna Gilda Candreva è stata uccisa con 8 fendenti.
La ragazza si trova attualmente nel carcere minorile di Nisida, a Napoli.
Il fatto di sangue avvenuto nella cittadina di Capaccio Paestum, evidenzia, ancora una volta, l’escalation della violenza che vede come protagonisti gli adolescenti
L’incredibile violenza e l’accanimento con cui la ragazza ha massacrato di coltellate sua nonna ricalca i modelli aggressivi che gli adulti forniscono ai giovani e che sono riportati continuamente da notiziari televisivi, fiction, lungometraggi e serie tv, attraverso i quali è stato abbassato, in modo preoccupante, il livello di percezione dell’illecito nelle giovani generazioni. La delinquenza adolescenziale, all’interno delle società contemporanee, rappresenta un fenomeno sociale che si alimenta e prolifera sul concetto di devianza, ovvero su tutta quella serie di atteggiamenti che si discostano dalle norme sociali, violandole in modo esponenziale, e che estrinsecano i bisogni di trasgressione, al fine di “superare quei limiti” imposti dalla società. La crisi e il vuoto di valori che sono presenti nel XXI secolo tra le nuove generazioni, favoriscono una controspinta criminosa che li proietta nell’arena sociale, passando da un eccesso ad un altro, per avere tutto e subito.
I genitori, indubbiamente, svolgono un ruolo importante nella crescita e nella formazione dei propri figli, poiché è attraverso la famiglia, la scuola ed altri gruppi sociali, che si trasmettono i “principi cardine” della vita.
Dopo aver creato, dal 1968 in poi, le condizioni per una società politica ed economica, che operasse globalmente, istituzioni, famiglie e gruppi sociali non sono, tuttavia, riusciti a decifrare, in modo sufficientemente adeguato, segni, tracce, indizi provenienti dai giovani, così da percorrere assieme a loro un “tragitto sociale”, frutto di un lavoro di modernizzazione delle società, che risultasse efficace per una sana ed equilibrata crescita sociale.
Simona Di Lucia.