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Drusilla, una nobildonna molto teatrale

È appena terminato il Festival di Sanremo che, più che “Festival della canzone italiana”, è piuttosto diventato negli anni un fenomeno di costume, oltre che una vetrina per nuovi personaggi che si affacciano sulla scena dello spettacolo italiano, non solo musicale.

Insieme con una ciurma di giovani, abbiamo anche apprezzato le esibizioni di alcuni evergreen, tra cui Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Iva Zanicchi che hanno accettato la sfida, gareggiando con i nuovi campioni della musica italiana.

Il conduttore, Amadeus, si è dimostrato sempre professionale e impeccabile; un novello Pippo Baudo, anch’egli con radici siciliane, che ha centrato molte delle scelte fatte in qualità di direttore artistico. Una su tutte: Drusilla Foer.


Drusilla è una nobildonna toscana dai modi raffinati, piena di fascino e ironia, già conosciuta al pubblico televisivo per aver partecipato a “Ciao maschio” condotto da Nunzia Di Girolamo, al programma Xtrafactor e per alcune apparizioni al Costanzo Show. Ha anche recitato nel film di Ferzan Ozpetek “Magnifica presenza” del 2012. Soprattutto, Drusilla Foer è un personaggio inventato da Gianluca Gori, attore e performer bravissimo che ha trovato il modo più teatrale di salire agli onori della cronaca: travestirsi da donna, seguendo la strada di altri grandi attori che, prima di lui, hanno scelto la stessa strada.

Mi piace qui ricordare, per esempio, Michel Serrault ne “Il vizietto” con Ugo Tognazzi, Tony Curtis e Jack Lemmon, divertentissimi nelle loro interpretazioni en travestì nel film “A qualcuno piace caldo” e Robin Williams in “Mrs. Duobtfire”.

Non credo sia appassionante il giochino di questi giorni sulla reale sessualità di Gori. Credo piuttosto interessante rilevare come sia semplice, per un attore (vero), riuscire a esprimere e a dare forza a un messaggio, attraverso una perfetta esibizione teatrale. Il suo monologo, durante la terza serata del Festival di quest’anno, è stato piacevolissimo e ben recitato, con tempi e pause giuste. È stato seguito da milioni di italiani (sebbene l’orario fosse veramente proibitivo) e ha avuto il pregio di dare perfettamente l’idea di cosa sia capace un bravo attore di teatro.

Per la cronaca, Gori porta in giro nei teatri d’Italia uno spettacolo che ha già interessato migliaia di spettatori, dal titolo “Eleganzissima”, nel quale racconta proprio la vita immaginaria del suo doppelgänger Drusilla; una vita che sembra uscita da un romanzo d’appendice, costellata di viaggi in luoghi esotici e amori, tra cui la passionale storia con un texano. Tra le altre date, sarà al teatro comunale di Caserta il prossimo 22 marzo nella rassegna curata dal Teatro Pubblico Campano.

In conclusione, la storia (e l’esibizione) di Drusilla/Gianluca ci ricordano che un attore di teatro, quando avrà a disposizione un palcoscenico e una platea, saprà sempre cosa farne.

Pierluigi Iorio

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2 risposte

  1. Clara Rania ha detto:

    Riflessione;
    La femminilità,illustrata da Drusilla è oltremodo convincente , ma noi donne possiamo fare altrettanto per rappresentare un campione “uomo”?

  2. Clara Rania ha detto:

    Riflessione;
    La femminilità, illustrata da Drusilla è oltremodo convincente ,ma noi donne possiamo fare altrettanto per rappresentare un campione “uomo”?

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