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Periodi di crisi e di rinascita

Siamo stati colpiti da un Virus sconosciuto che ha messo in ginocchio il Mondo intero, purtroppo abbiamo perso le nostre abitudini, abbiamo dovuto fare i conti con una routine stravolta, anomala. Abbiamo abbracciato la politica del “no contact”. Ci siamo ritrovati a scambiarci dai balconi messaggi di incoraggiamento.

Molti hanno imparato a lavorare stando “comodamente” a casa. I bambini hanno capito, grazie alla DAD, che andare a scuola non è poi così male e gli universitari hanno rimpianto perfino il caffè dei distributori in facoltà.

Ma questo periodo sordo ha dato la possibilità di passare tanto tempo in compagnia di noi stessi, di guardarci davvero dentro e meditare. Ci siamo reinventati cuochi, pizzaioli forse perché avevamo bisogno di panificare la nostra anima, accrescerci. C’è chi ha ripreso hobby abbandonati da tempo e chi ne ha creati di nuovi. Dovremmo farlo sempre, prendersi cura di sé stessi è un grande gesto d’amore. Essere in salute vuol dire avere un buon equilibrio corpo-mente, spesso ce lo dimentichiamo.

Perchè stigmatizzare chi si rivolge ad un professionista della salute mentale, ignorando i benefici che apporta questo tipo di terapia? Studi scientifici, iniziati proprio durante il lockdown e tutt’ora in corso, affermano che i disturbi psicologici si sono accentuati durante la pandemia e le notizie di cronaca lo confermano.

Qualche anno fa il sociologo Corey Keyes ha coniato il termine “languishing” che sta ad indicare uno stato d’animo di demotivazione e vuoto, assenza di benessere non collegato a psicopatologie, esattamente ciò che stiamo provando in questo periodo. Apparentemente inspiegabile, questa sensazione ce la portiamo dietro dal lockdown. Concetto ripreso di recente sul New York Time da Adam Grant, psicologo della University of Pennsylvania con l’intento di aiutare ad uscire da questa bolla grigia.

Le malattie mentali esistono anche se non si vedono. Grant inoltre consiglia di dedicare tempo a sé stessi in modo continuo. Ognuno di noi ha sperimentato emozioni contrastanti, paura, ansia. Sono stati creati sportelli di ascolto e sostegno psicologico gratuiti perché il bisogno era marcato.

Sicuramente non è stato un periodo semplice, ma proprio come l’Araba fenice che risorge dalle proprie ceneri così ora dobbiamo ritrovare o, perché no, trovare noi stessi. Inevitabilmente tutti ne usciremo diversi, forse questa brutta esperienza ci ha dato l’opportunità di vedere le cose con occhi sensibili.

C’è un prima e un dopo sempre e non per forza devono combaciare. Dalle crisi si esce e si rinasce non sempre nel modo in cui ci aspettiamo, a volte anche meglio.

Roberta Di Tommaso

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