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Elizabeth Magie Phillips: inventrice del Monopoly

Donna poliedrica: scrittrice, attrice, ingegnere, ha inventato il gioco “The Landlord’s Game”, precursore del Monopoly, gioco che ha divertito intere generazioni e diverte ancora.

I giochi sono creati dalle aziende per realizzare profitti, chi li utilizza vuole divertirsi e distrarsi da preoccupazioni: Elisabeth Magie Phillips invece inventò il suo gioco per dimostrare gli effetti nefasti del Capitalismo!

Elisabeth Magie Phillips (1866 – 1948) è nata a Macomb, nell’ Illinois negli Stati Uniti, ed è vissuta in varie città degli Stati Uniti.
Il padre era un editore di giornali e fu grazie a lui che la giovane inventrice s’interessò all’ economia di Henry George, ideatore di una filosofia economica (nota poi come georgismo) secondo la quale ognuno ha il diritto di appropriarsi di ciò che realizza con il proprio lavoro, mentre tutto ciò che si trova in natura, principalmente la terra, appartiene all’intera umanità.

Brevetto n. 498.129 (Immagine USPTO).

Nel 1890, la famiglia della Magie si trasferì a Washington. In questa città, lavorò prima come segretaria per un club femminile georgista e poi come stenografa e dattilografa per un ufficio postale del luogo. Nel 1893 ottenne il suo primo brevetto (n. 498.129) per l’invenzione di un dispositivo che facilitava il passaggio della carta tra i rulli delle macchine da scrivere e permetteva di inserire documenti di diverse dimensioni.

Riusciva a conciliare il suo lavoro con attività letterarie e teatrali durante il suo tempo libero. Nel 1892 realizzò in proprio un’edizione di 500 copie del suo libro “I miei promessi sposi”, una raccolta di poesie che raccontavano la passione amorosa di un uomo verso una donna più giovane e dove apparivano temi come il dolore, il corteggiamento, la natura, l’ingiustizia o la noiosa esistenza della società industriale.Nel 1895 pubblicò “Per il bene dei poveri”, un racconto che faceva esplicito riferimento alla citazione del Vangelo di Matteo: “Poiché a chiunque ha, sarà dato e avrà di più; ma a chi non ha, anche quello che ha sarà tolto”, che settant’anni dopo sarà conosciuto tra sociologi ed economisti come “Effetto Matteo” per designare che l’accumulo di ricchezza rende i ricchi più ricchi e i poveri più poveri. Nel 1897, scrisse “Il furto di un cervello”, una storia il cui tema era la proprietà intellettuale che aveva come protagonista un giovane romanziere che andò in ipnosi per scrivere, scoprendo in seguito che le sue opere erano state plagiate dal suo ipnotizzatore. Rivendicò la proprietà intellettuale delle sue opere che divennero bestseller. La Magie ha anche goduto di un certo riconoscimento come attrice comica sui palcoscenici della capitale federale.Nel 1902, presentò in una rivista georgista “The Landlord’s Game”, un gioco da tavolo basato direttamente sulle idee di Henry George al fine di dimostrare il risultato negativo e ingiusto del Capitalismo: l’arricchimento dei proprietari e l’impoverimento degli inquilini. All’inizio del XX secolo, i giochi da tavolo stavano diventando popolari tra la classe media a causa dell’aumento del tempo libero e dell’uso più diffuso dell’illuminazione elettrica che permetteva di godersi il tempo libero domestico per più ore, con una qualità superiore e più sicura. Elizabeth concepì la sua invenzione per bambini dai nove o dieci anni come un “gioco della vita” con cui imparare le chiavi del successo e del fallimento nel mondo reale. Poteva interessare anche gli adulti con l’intenzione di criticare i magnati dell’epoca (Rockefeller, Carnegie, Morgan) e diffondere teorie georgiste.Il gioco fu progettato su una tavola quadrata che presentava un percorso chiuso su sé stesso, senza un inizio o una fine definiti, come accadeva nei percorsi lineari dei giochi di società di allora. Il percorso era diviso in un totale di 40 quadrati, nove su ciascun lato del tabellone e uno in ogni angolo. Ogni giocatore era rappresentato da un gettone che veniva spostato a turno lungo il percorso, in senso orario a seconda del risultato del lancio di una coppia di dadi. Il gioco includeva anche gettoni e carte che simulavano monete e banconote, titoli di terra, mutui privati e bancari, affitti, eredità e beni di lusso.

Brevetto n. 748.826 (Immagine USPTO).

Nel 1903 Elizabeth Magie registrò The Landlord’s Game attraverso un brevetto (n. 748.826), concesso un anno dopo. Abbandonò il lavoro di dattilografa presso l’ufficio postale per lavorare in un’azienda privata e poi da sola nel suo ufficio. Al fine di attirare l’attenzione sulla discriminazione lavorativa e salariale nei confronti delle donne che le condizionava a sposarsi per poter vivere agiatamente, arrivò a fare pubblicità sulla stampa offrendosi come “giovane schiava americana” al miglior offerente, causando un grande scalpore in tutto il paese.

Nel 1904, la Flinch Card Company, un’azienda del Michigan, pubblicò un altro gioco ideato dalla Magie chiamato “Department Store”, composto da 107 lettere che mostravano inventari di articoli, ricevute di acquisto, fatture, vendite, polizze assicurative e varie catastrofi (uragani, incendi o panico finanziario).
Nel 1906, si trasferì a Chicago e iniziò a lavorare come giornalista. Nello stesso anno, fondò a New York la società Economic Game Company, insieme ad altri colleghi di affiliazione georgista, per l’edizione e lo sfruttamento commerciale di The Landlord’s Game, che, in una nuova edizione, comprendeva giacimenti petroliferi, miniere di carbone, foreste, terreni agricoli, tram e compagnie telefoniche, scuole, titoli per insegnanti, licenze di agente di borsa, operazioni speculative, lettere di opportunità, nomi di strade e luoghi reali e costruzione di edifici. Inoltre, al fine di evitare pratiche monopolistiche, le regole del gioco incoraggiavano l’acquisto e la vendita di titoli, la transazione di mutui, limiti al numero di edifici o tasse sulla proprietà di essi.

Edizione del 1906 di The Landlord’s Game.

Nel 1910 si sposò con Albert Phillips. Dopo il matrimonio i coniugi si spostarono verso la costa orientale degli Stati Uniti e brevettarono una nuova versione rivista del gioco nel 1924. Poiché il suo primo brevetto era scaduto nel 1921, questo fu visto come il tentativo di riaffermare il controllo sul suo gioco, che intanto stava spopolando ed altri ne stavano riaffermando la proprietà.

Intanto il gioco colpì l’immaginazione di Charles Darrow, un ingegnere, ex venditore di caldaie, disoccupato che versava in cattive acque. Darrow fece alcune modifiche, aggiungendo alcune carte e cambiando alcuni nomi, lo chiamò Monopoly, lo brevettò con un suo amico e iniziò a produrne copie in modo artigianale, ottenendo notevole successo. Darrow vendette successivamente la sua idea alla Parker Brothers, nota azienda produttrice di giochi. Con l’acquisizione da parte di questa azienda, il gioco si è diffuso in tutto il mondo.
Il ruolo di Elizabeth Magie nell’invenzione del Monopoly non è stato riconosciuto se non in tempi recenti. Fu scoperto soltanto durante le ricerche a seguito di un processo. Ralph Anspach, professore di economia, aveva realizzato e commercializzato il gioco Anti-Monopoly, e fu accusato dalla Parker Brothers di violazione dei propri diritti sul gioco Monopoly. Tra i due giochi ci sono differenze. Nel Monopoly prevale lo spirito imprenditoriale della prima metà del Novecento, ispirato alla realizzazione del monopolio ed alla bramosia imprenditoriale. L’Anti-Monopoly, invece, introduce nelle dinamiche di gioco i valori di compravendita tipici del XXI secolo, legati al libero mercato e alla concorrenza. Nel mondo degli affari di Anti-Monopoly, ci sono “concorrenti” e “monopolisti” in gara con lo scopo di conquistare il mercato con strumenti e strategie in contrapposizione. I monopolisti cercano di eliminare dal mercato i concorrenti per determinare posizioni dominanti e stabilire prezzi esorbitanti al fine di massimizzare il profitto, i concorrenti, invece, tentano di vendere beni e servizi a prezzi giusti al fine di realizzare ricavi onesti. Si contrappongono libero mercato e monopolio.
Nel 1973, Anspach iniziò una lunga battaglia legale contro la Parker Brothers per difendere il suo gioco Anti-Monopoly. Durante la ricerca sul caso, scoprì i brevetti della Magie e riuscì a ottenere una sentenza favorevole che stabilì che il gioco Monopoly non poteva essere considerato un’invenzione originale di Charles Darrow. La ricerca del professore di economia è entrata a far parte del fascicolo del tribunale.
É attualmente in commercio la versione più recente del Monopoly, ribattezzata “Miss Monopoly”, il gioco celebra sul tabellone inventrici, scienziate, imprenditrici, donne che hanno cambiato il mondo con la loro creatività e determinazione. Da regolamento, le giocatrici hanno un vantaggio economico iniziale sui giocatori maschi: la decisione è stata presa per attirare l’attenzione sul divario retributivo di genere negli Stati Uniti. Anche lo spot che ha accompagnato il lancio di Miss Monopoly è un tributo alle abilità femminili, specie in ambiti come scienza, tecnologia, ingegneria, a grandissima prevalenza maschile.

Ernesta De Masi

Ernesta De Masi

 

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