Skip to content

I pericoli della rete: dark web e pedopornografia

Il dark web, o web oscuro, costituisce una parte non indicizzata di internet, accessibile solamente mediante il software Tor (acronimo di The onion router), che consente una navigazione anonima e protetta, gestendo la comunicazione attraverso diversi nodi. Il dark web si appoggia su alcune reti chiuse, chiamate Darknet.

All’interno del “web sommerso” sono presenti attività illegali: in tali “aree virtuali” si possono trovare armi, droga, farmaci, documenti, false attestazioni, compravendite di organi ed inoltre è possibile contattare e noleggiare persino dei killer per uccidere persone. I pagamenti per questi beni o servizi avvengono in bitcoin, quindi risultano non tracciabili e completamente anonimi. Tor viene utilizzato anche da chi, in Stati o Nazioni con regimi dittatoriali, non può accedere a internet indicizzato (come ad esempio Google, Safari, Firefox).

Sono molti i canali pedopornografici che affollano il dark web, dove si cerca di adescare ragazzini, con raggiri o false identità, anche attraverso i social-network. I Social sono senza dubbio uno strumento prezioso, ma al tempo stesso possono nascondere delle insidie. Per cui, i genitori dovrebbero monitorare in modo attento e continuo, il traffico web dei loro figli sui Social e sui siti web, od anche sulle altre piattaforme telematiche su cui navigano.

Il reato di pedopornografia, che rappresenta sicuramente uno dei crimini più odiosi, è contemplato nell’art. 600 quater del Codice Penale, che recita: «Chiunque, al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 600 ter, consapevolmente si procura o detiene materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni diciotto, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa non inferiore a euro 1.549.
La pena è aumentata in misura non eccedente i due terzi ove il materiale detenuto sia di ingente quantità».


Pertanto, se da un lato le legislazioni nazionali ed internazionali godono di strumenti normativi idonei a contrastare e a reprimere tali “delitti”, dall’altro il dark web assume una funzione di difficile tracciabilità ed individuazione, proprio per la continua fluttuazione tra le “reti”.

Nell’anno 2021 si è registrato un significativo incremento dei casi di adescamento online e sfruttamento sessuale di minori: sono stati eseguiti 137 arresti (+98% rispetto al 2020) e 1.400 denunce (+17% rispetto al 2020). 

Dark web, blog deviati, siti pornografici e pedopornografici, social-network male utilizzati: in queste comunità virtuali si annidano svariati pericoli di cui i minori, nella maggior parte dei casi, pagano il maggiore dazio: “Infernet” purtroppo è tra noi ma abbiamo gli strumenti opportuni e le tutele adatte per combattere queste devianze virtuali e reali.

Simona Di Lucia

Potrebbero interessarti anche...

Una risposta

  1. Antonio D'Amico ha detto:

    Argomento interessante dato che ormai, già da alcuni anni, la nostra società vive di virtuale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *